Scritto nel 1936, La Catena del Passato (Eyeless in Gaza) è stato l’ultimo romanzo di Huxley prima del suo trasferimento a Hollywood. L’epopea letteraria esplora il ruolo dell’intellettuale Anthony Beavis nella società inglese. Gli scrittori, i poeti e gli artisti di Huxley si trovano fuori posto, sia nell’alta che nella bassa borghesia, la prima priva di compassione e la seconda d’intelligenza, lottando con verità morali minacciate da salari disonesti.
Il romanzo è, attraversato da un ordinamento sperimentale dei capitoli, che cullano il lettore in uno stato confusionale affine al genere dei suoi contemporanei, Gertrude Stein, James Joyce e Virginia Woolf per esempio. Trentatré anni nell’evoluzione intellettuale di Anthony, vengono suddivisi in quattro grandi sezioni, liberamente basati sulla vita di Huxley. I capitoli raccontano vari periodi: quello in cui era un ragazzo, mentre attraversa gli anni di scuola e di università e quando crescendo intrattiene vari affari romantici.
In ogni sezione gli anni vengono mescolati tra loro e il lettore salta costantemente tra diversi periodi, concentrandosi più sul tenere il filo di ciò che è accaduto, che sui dilemmi morali dei personaggi.
Una sorta di esercizio mentale, a volte sorprendente, che lascia il lettore sempre col fiato sospeso.