Attualmente, l’attività di pesca si trova ad un livello superiore rispetto a quello che il territorio è in grado di sopportare, soprattutto nel mar Mediterraneo. Questo riflette il concetto di “overfishing” che si verifica quando non rispettiamo le tasse normali di produzione di una specie e le quantità pescate eccedono di molto.
Secondo un report dell’Organizzazione delle Nazioni Uniti per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) del 2020, più del 55% degli oceani è in mano all’industria della pesca per soddisfare la nostra domanda e il 30% è sovra sfruttato. Ogni anno, la quantità di pesce disponibile si riduce e così la salute dei mari e dei loro abitanti peggiora, rischiando di danneggiare l’intero ecosistema.
Tra gli Obbiettivi di Sviluppo Sostenibili (SGD), il Goal 14 riguarda la vita sott’acqua e mira a conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Per salvaguardare i nostri oceani dobbiamo combattere l’inquinamento e bloccare la pesca eccessiva, la pesca illegale e anche la pesca distruttiva. Esiste un regolamento europeo che protegge le specie ittiche e stabilisce un periodo nel quale non è permesso pescare. Questo periodo si chiama “fermo biologico” e dipende dalle specie al fine di garantire una fase di recupero. Tuttavia, la normativa italiana non si trova d’accordo con il Goal 14 nonostante l’esistenza della strategia europea per un’economia blu.
Secondo un report del Sustainable Development Solution Network, l’Italia è il peggiore tra tutti i paesi europei e tra i paesi del G20 (dopo il Giappone) per quanto riguarda le quote di pesce sovra sfruttati. Nel corso degli anni, il comportamento umano è cambiato per favorire l’aumento della pesca e del commercio. Basti pensare che i pescatori giapponesi uccidono i delfini con la motivazione che si tratta di una specie che mangia troppo pesce. Quindi, se si continua così e senza un controllo effettivo, il mare si troverà svuotato di pesci molto presto.
I pescatori stanno cercando di scegliere modi più sostenibili di pescare ma non è abbastanza. Esiste, infatti, la necessità di sensibilizzare gli italiani in merito a questo tema che è generalmente ignorato. Inoltre, dobbiamo rivedere le nostre abitudini alimentari. Uno dei primi passi che possiamo fare è evitare il consumo eccessivo allo scopo di generare un impatto sulla domanda e sulla pesca eccessiva.
Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. 2021. L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Rapporto, Roma: Rapporto ASviS 2021.
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