Lo sapevi che in Italia ci sono 40 Comuni rinnovabili in cui le fonti, rinnovabili appunto, riescono a soddisfare i consumi elettrici e termici delle famiglie residenti? Le fonti di energia rinnovabili si ricavano da fonti naturali capaci di rigenerarsi in continuazione e hanno un basso impatto ambientale.
In questi territori la produzione locale è assicurata dal mix di tecnologie: impianti idroelettrici, biomasse, biogas, solare fotovoltaico e termico, reti di teleriscaldamento, mentre la distribuzione avviene attraverso reti in media e bassa tensione locali. L’intera filiera, in questi territori, è gestita da cooperative energetiche o società pubbliche, in cui cittadini, amministrazioni e aziende locali sono unite con un obiettivo generale di autoproduzione e indipendenza energetica.
Adesso i Comuni Rinnovabili sono in rampa di lancio anche in Calabria. Attraverso un apposito protocollo d’intesa con il Dipartimento di Ingegneria, Meccanica Energetica e Gestionale (DIMEG) dell’Università della Calabria diretto dal professor Leonardo Pagnotta, supporteranno 7 comuni calabresi in questa nuova sfida: Tiriolo (CZ), Panettieri (CS), Carlopoli (CZ), Riace (RC), Galatro (RC), San Marco Argentano (CS) e San Fili (CS).
Tutti questi esempi rafforzano il fatto che per fermare il cambiamento climatico non dobbiamo aspettare la soluzione del governo. Per arrivare a zero emissioni il prima possibile, dovremo pensare a livello globale e agire a livello locale. Le istituzioni e, in primis, quelle più vicine ai cittadini come i comuni, potranno giocare un ruolo strategico per contribuire ad evitare una catastrofe planetaria.
Che cosa puoi fare?
1. Sceglie un compagnia di energia elettrica con fonti rinnovabili
2. Informati sui progetti locali che promuovono transizione energetica
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