La consapevolezza ambientale dei consumatori oltre ad essere un passo positivo verso un futuro sostenibile è anche causa di nuovi problemi.
Nonostante la scelta di acquistare prodotti eco-sostenibili, ci si pone la domanda se essi siano veramente bio, eco, vegani o con un basso impatto ambientale. Recentemente, i consumatori eco-consapevoli sono diventati un profitto sul mercato, cosí che alcune imprese cercano di adottare e promuovere un comportamento pro-ambientale attraverso la vendita dei loro prodotti. 1
Sfortunatamente, gli slogan green e le belle immagini della natura sono diventati solo una strategia di marketing ingannevole. In un articolo scritto nel California Management Review, il greenwashing è definito come una strategia di marketing falsa riguardo alle abitudini ambientali di un’impresa e ai benefici ambientali dei suoi prodotti o servizi.
Infatti, il Greenwashing non solo potrebbe indebolire la fiducia dei consumatori nei prodotti e servizi veramente sostenibili, ma potrebbe anche peggiorare l’ investimento nel mercato sostenibile.2
Ecco quali sono i sette principali peccati del Greenwashing.3
1: Il trade-off nascosto suggerisce che un prodotto è “sostenibile” in base a uno o due attributi, ignorando altri importanti problemi ambientali.
2. Mancanza di Prove dichiara che un prodotto é ambientale senza informazioni facilmente accessibili o senza un adabile certificazione di terze parti.
3. Usare una dichiarazione vaga o mal definita potrebbe essere frainteso dall’acquirente o dal consumatore finale. Un prodotto “tutto naturale” , per esempio, può contenere arsenico, uranio, mercurio e formaldeide tutti presenti in natura ma velenosi.
4. Irrilevanza riferisce seppur veritiera quando non è importante e / o inutile per gli acquirenti o i consumatori che cercano prodotti genuinamente più ecologici. “Senza CFC (clorofluorocarburo)” è un esempio comune, poiché è una dichiarazione frequente nonostante il fatto che i CFC siano vietati dalla legge.
5. Sottolineare “Il minore tra i due mali”
Alcune dichiarazioni che possono essere vere, rischiano di distrarre l’acquirente o il consumatore dai maggiori impatti ambientali della categoria nel suo complesso. Le sigarette biologiche potrebbero essere un esempio di questa categoria.
6. Fibbing significa fare dichiarazioni ambientali semplicemente false.
7. Adorare false etichette dà l’impressione (attraverso l’uso di parole o immagini o entrambi) di aver ottenuto approvazione da parte di enti terzi laddove tale certificazione non esiste realmente.
Ma come possiamo identificare il greenwashing?
Come prima soluzione dovremmo conoscere i 7 peccati del greenwashing per evitare il marketing ingannevole. Scegliendo un prodotto dovremmo cercare un marchio credibile con un numero dello standard di riferimento incluso per aumentare il livello di trasparenza. Finalmente, dovremmo guardare se l’etichetta ha URL che consente l’accesso a consumatori e utilizzatori a un database, per verificare in modo facile e trasparente la veridicità delle dichiarazioni.
Works Cited
(1) Ghezzi, Paola, and Massimo Alpigiani. “Sustainability, Advertising and Greenwashing – the Italian view.” law-tax-future
(2) Shahrin, Ruzanna, et al. “Green “Eco-Label” or “Greenwashing”?” Journal of Computational and Theoretical Nanoscience, Aprille 2017
(3) Veneziani, Elena. “I SETTE PECCATI DEL GREENWASHING.” Ways Of Working, 16 Aprile 2019
Ghezzi, Paola, and Massimo Alpigiani. “Sustainability, Advertising and Greenwashing – the Italian view.” law-tax-future,
https://cms.law/en/ita/publication/spotlight-on-sustainability-consumer-products-newsletter/sustainability-and-
greenwashing-the-italian-view. Accessed 21 Ottobre 2021.
Shahrin, Ruzanna, et al. “Green “Eco-Label” or “Greenwashing”?” Journal of Computational and Theoretical Nanoscience,
Aprille 2017, https://www.researchgate.net/publication/317732576. Accessed 21 October 2017. Veneziani, Elena. “I SETTE PECCATI DEL GREENWASHING.” Ways Of Working, 16 Aprile 2019,
https://wow-webmagazine.com/it/i-sette-peccati-del-greenwashing. Accessed 21 Ottobre 2021.